domenica 24 gennaio 2010

SENZA FORMA

Non più legami ormai.
Felici, impertubati -
Vuoto Santo -
senza forma osserviamo,
sulle alte montange, un filo d'erba
bruciato dalla neve.

FARFALLE

Nel mondo dove tutti
camminano nel fango,
soltanto le farfalle
riposano sui fiori.

IL SALUTO

Dici: " Il pensiero è vento
che soffia nella carne. "
E, allora, dimmi: " Quando
me ne sarò andato,
quali foglie al mio vento stormiranno?
Forse che in riva al fiume
stormiranno le canne?
Forse che i tuoi capelli
tra le mie dita ancora canteranno? "
Quando vedrai la brezza biancheggiare
sulla cresta dell'onda,
con un sorriso accenna
a un tenero saluto.

TUTTO



Credimi, pur se canto
la canzone del vento, disse l'albero,
io non possiedo il vento che mi investe,
lo spirito del vento che mi incanta.
Felictà mi prende,
vertigine di luce,
quando il vento mi abbraccia.
E quando balla insieme alle mie foglie,
tutto mi gira intorno, tutto canta.

MUSICA

Musica del ricordo, nostagia,
poesia del divino incantatore,
mostrami il tuo spartito.
Quale orchestra invisibile
tiene desto il mio cuore?
Ma perchè non ti incarni nella stanza,
mia dolcezza infinita?...
Io non conosco il volto del mio amore,
ma so soltanto che il mio amore è musica
che arde nell'aria e brucia nelle ossa.

LEZIONI DI SILENZIO

Non sono che un alunno del dolore.
Io prendo lezioni di silenzio
nella mia solitudine,
per ascoltare Dio nel mio silenzio.
Ho lavato il mio cuore nel Giordano,
nel delirio dell'arpa ho contemplato
il mio domani, tutto il mio passato:
il cammino di un uomo di dolore,
tra il vento e l'acqua chiara.

L'ORO DEL SOLE

In povertà d'amore,
ho alzato al cielo le mie mani vuote
e Tu mi hai ricamato
un abito regale
col sole delle valli.
Ora sembra che i fiori mi si inchinino,
pieghino dolcemente le corolle,
quando passo tra loro.
Tra le palme è un sussurro
di stupore e di Luce.

FUGA D'AMORE

Fuggiremo con lei,
come gli innamorati di altri tempi?
Senza volerlo, metteremo tutti,
davanti al fatto compiuto.
Ma dove ce ne andremo a comsumare
questa luna di miele?
Saremo condannati come Tantalo
nel solito giardino di delizie
o legati saremo
un pò come l'immagine allo specchio,
senza potere mai colmare il Vuoto
che intercorre tra noi?

COROLLE

Aberi, questi fiori,
registrati all'anagrafe del vento,
allo stato civile
di questa primavera,
hanno un nome e un cognome,
ma che sanno
o chi ha parlato loro dei fratelli
addormentati nella terra grassa?
Profumeranno l'aria
e se ne andranno,
là dove tutti andarono,
mente il sole berrà la loro anima.
Ma noi viviamo della loro morte,
la respiriamo tutti come gli alberi,
e la chiamiamo vita per la vita
che noi daremo agli altri,
evaporando tutti,
come queste corolle
che si sfogliano in petali di luce.

I VESTITI E LE MASCHERE

Tra un bicchiere di vino e una poesia,
mastica piano i tuoi bocconi, figlio:
dentro c'è il gusto amaro della vita,
la gioia di esser vivo.
E mentre balla l'attimo tra i denti,
sappi che inizio e fine
come attori si scambiano le parti,
e gli abiti e le maschere...

L'OFFERTA

Forse saremo l'albero
del quale gli altri mangeranno i frutti,
il chicco di frumento con il quale
altri faranno il pane
o il grappolo d'autunno
che darà loro aceto o malvasia.
Forse soltanto sabbia
e abiteremo dentro i loro abiti,
con i loro pidocchi di viandanti,
dentro le loro tasche...
E, allora, anima mia,
godiamoci un istante
questo chiaro di luna.
Tutta la primavera è nel tuo letto.
Bevi, annega nel vino
l'ala nera del corvo,
finchè non giunga l'ora
dell'acqua e della nuvola,
della sabbia e del vento.

CANNA PENSANTE

Essere forse asceta
come gli antichi padri del deserto?
Suggere alle correnti del pensiero
o abitar sulle cime del Parnaso?
Canna pensante, dimmi: " Cos'è il vento
che sul fiume ti piega e se ne va
verso il fiore di loto che, in un giorno,
si consuma d'amore? "

TRE LACRIME

Ieri ho pianto tre lacrime,
il viso nella polvere del mondo.
E il mio cuore con esse ha fabbricato
tre monetine d'oro.
E nel mattino dello stesso giorno,
con tre rose ho bussato alla tua porte:
tre voglie ribollivano nel sangue,
tre desideri ardenti nella carne.
" Vergognati, " mi hai detto,
fissandomi, sdegnata, sulla soglia,
" L'Amore non si compra.
Nemmeno con un fiore! "

POETA DEL SILENZIO

In sogno questa notte
ho scritto una poesia,
ho soffiato sul foglio
e le parole
come foglie secche
sono volate via.
( Povera vita mia!..
Chi scrive con la penna dell'Oblio,
lascia pagine bianche. )

DOVE ANDARE

Ho viaggiato molto
nella carne e nell'anima.
Io sono tutti i luoghi
nei quali sono stato,
dove è stato sepolto
per sempre il mio passato,
ricoperto di terra sconsacrata.
Ma, ora, è tempo di esumarlo. Basta.
Il vento del deserto, finalmente,
mi porta la sua voce...
Ed io non so che fare, dove andare.

IL COLTELLO DEL DOLORE

Non temere il coltello del dolore,
non lamentarti mai se il giorno dopo
lo trovi più affilato.
Con una lama senza taglio, chi
chi potrebbe sbucciare, o cuore mio,
l'arancia della gioia?
O gustarne il sapore?

ACQUA DI FUOCO

Disse un giorno uno spirito d'amore:
" Perché chiede alla sabbia ov'è l'acqua,
chi delira per gli occhi di una donna
e beve del suo vino traditore? "
E mi mostrò un galoppo di cavalli furiosi.
Aggiunse: "Ecco i vostri cinque sensi!
Chi respira la nuvola di polvere
di quest'arida terra
da bere avrà soltanto acqua di fuoco. "

sabato 23 gennaio 2010

FIORI DI POLVERE

Chi conosce la storia di questo filo d'erba
sul quale, oggi, pascola la capra?
Chi è il padre e la madre
di questo dolce grappolo d'annata
che un giorno sarà sparso
sulla tovaglia bianca del domani?
Consultate l'anagrafe del vento,
sfogliate queste pagine di polvere,
spensierati mortali!..
O Dio dei verdi pascoli,
ma quanta sabbia occorre e quanta acqua
per impastare un uomo?
Siamo fiori di polvere!..
Basta un soffio di vento
e... non ci siamo più.

IL GRANDE VUOTO

Ora, se non avessi questo corpo
che preme sopra l'anima immortale,
trasferirei di colpo la mia luce
nel romantico fiore di betulla
che ubriaca l'estate.
E, allora, come scorrono le dita
del pianista sui tasti bianchi e neri
di un vecchio pianoforte, sulla scala
degli esseri così io scorrerei.
E sarei la mirabile armonia
che risuona in un tempio che s'innalza
a misura del cielo.

ALLE SPALLE

Mi lascerò alle spalle
questo arido paese,
e me ne andrò lontano,
come sono venuto, nudo e solo.
Vedrò l'albero spoglio del mio corpo
battutto e ischeletrito:
in basso le radici, sollevate
nell'azzurro dei sogni
e in alto le mie mani,
le mie mani deluse e imploranti
dal Cielo la promessa di una stella.

UOMINI

Uomini che viaggiano
con le loro radici
per un palmo di terra,
poeti che si illudono di scrivere
col dito inossidabile di Dio
poesie senza tempo,
viandanti del silenzio,
saltibanchi smarriti nello specchio
di una tragica fiaba,
Fanciulli che vendettero
al mercato dei folli i loo cuori
per diventare uomini.

FIGLIO DEL VENTO

Perchè, figlio del vento,
prendi la libertà come un tormento?
Perchè fuggi lontano, tallonato
dall'ansia di arrivare troppo tardi
dovunque sei atteso dalla smania
di andare sempre avanti,
dall'Ombra luminosa che ti chiama,
che ti aspetta a ogni angolo di strada,
che ti volge le spalle e poi scompare,
puntualmente nell'aria?

POLVERE DI STRADA

La vita? La troviamo.
Nella morte inciampiamo, camminando,
per diventare polvere di strada
nelle scarpe di quelli che verranno.