sabato 23 gennaio 2010

FIORI DI POLVERE

Chi conosce la storia di questo filo d'erba
sul quale, oggi, pascola la capra?
Chi è il padre e la madre
di questo dolce grappolo d'annata
che un giorno sarà sparso
sulla tovaglia bianca del domani?
Consultate l'anagrafe del vento,
sfogliate queste pagine di polvere,
spensierati mortali!..
O Dio dei verdi pascoli,
ma quanta sabbia occorre e quanta acqua
per impastare un uomo?
Siamo fiori di polvere!..
Basta un soffio di vento
e... non ci siamo più.

IL GRANDE VUOTO

Ora, se non avessi questo corpo
che preme sopra l'anima immortale,
trasferirei di colpo la mia luce
nel romantico fiore di betulla
che ubriaca l'estate.
E, allora, come scorrono le dita
del pianista sui tasti bianchi e neri
di un vecchio pianoforte, sulla scala
degli esseri così io scorrerei.
E sarei la mirabile armonia
che risuona in un tempio che s'innalza
a misura del cielo.

ALLE SPALLE

Mi lascerò alle spalle
questo arido paese,
e me ne andrò lontano,
come sono venuto, nudo e solo.
Vedrò l'albero spoglio del mio corpo
battutto e ischeletrito:
in basso le radici, sollevate
nell'azzurro dei sogni
e in alto le mie mani,
le mie mani deluse e imploranti
dal Cielo la promessa di una stella.

UOMINI

Uomini che viaggiano
con le loro radici
per un palmo di terra,
poeti che si illudono di scrivere
col dito inossidabile di Dio
poesie senza tempo,
viandanti del silenzio,
saltibanchi smarriti nello specchio
di una tragica fiaba,
Fanciulli che vendettero
al mercato dei folli i loo cuori
per diventare uomini.

FIGLIO DEL VENTO

Perchè, figlio del vento,
prendi la libertà come un tormento?
Perchè fuggi lontano, tallonato
dall'ansia di arrivare troppo tardi
dovunque sei atteso dalla smania
di andare sempre avanti,
dall'Ombra luminosa che ti chiama,
che ti aspetta a ogni angolo di strada,
che ti volge le spalle e poi scompare,
puntualmente nell'aria?

POLVERE DI STRADA

La vita? La troviamo.
Nella morte inciampiamo, camminando,
per diventare polvere di strada
nelle scarpe di quelli che verranno.